lunedì 23 marzo 2020

Lago di Massaciuccoli

Il Lago di Massaciuccoli (Lucca) è stato la meta dell'ultimo mio giro in kayak prima dell'arresto forzato dovuto all'epidemia di Corona Virus del 2020, il 7 marzo. Si tratta di un ampio lago costiero, distante poco più di 4 km dal mare con il quale è collegato tramite un canale artificiale che sfocia a Viareggio.
L'interesse è principalmente ambientale, in particolare ornitologico, e paesaggistico.
A poca distanza si elevano le Alpi Apuane: le rive sono sempre coperte da canneto (lo sbarco non è facile), l'acqua poco profonda e non limpida, salmastra.
Il Lago presenta uno specchio più ampio (circa 10 km il perimetro) e varie diramazioni, a volte al limite della percorribilità anche con il kayak, tra le canne che permettono di accedere a "chiari" molto suggestivi.
L'imbarco più interessante è presso l'Oasi LIPU di Massaciuccoli (porticciolo comodo per l'imbarco, parcheggio, eventualmente alloggio alla foresteria dell'Oasi): qui è possibile anche addentrarsi a piedi nel canneto lungo delle passerelle e raggiungere tre osservatori affacciati sul lago.
E' possibile anche imbarcarsi a Torre del Lago Puccini.
Il periodo migliore è la primavera, sia per evitare il caldo che per godere al meglio della fauna; interessante l'inverno per l'osservazione degli uccelli svernanti, ma attenzione a non fare involare stormi di uccelli acquatici verso i cacciatori in agguato ai bordi della riserva.
Anche in primavera è bene comunque prestare la massima attenzione a non disturbare la fauna durante la nidificazione: chiedere informazioni e consigli per ridurre al massimo il disturbo presso l'Oasi LIPU.

Il bacino più ampio

Sarà Lui?!

E' Lui, il Falco pescatore!

Verso i chiari più interni


Migliarino di palude



 Una ciminiera diroccata, resto della lavorazione della torba d'inizio secolo


Sullo sfondo le Panie

 Il Falco di palude sorvola il canneto




D'inverno, visto da Torre del Lago

venerdì 13 marzo 2020

Laghi di Varese e Comabbio d'inverno

I laghi dei dintorni di Varese sono un classico paesaggistico e turistico lombardo; in periodo invernale hanno un fascino particolare, specie in una delle classiche giornate invernali padane con il simpatico cielo plumbeo.
Si prestano bene,in questa stagione, alle osservazioni naturalistiche degli uccelli svernanti, principalmente anatidi.
E' importante ricordare che il kayak, pur non essendo certo un mezzo inquinante e non particolarmente impattante, va utilizzato responsabilmente per non disturbare la fauna.
Da settembre fino alla fine di gennaio è aperta la caccia: è importante prestare attenzione, quindi, a non fare spaventare gli animali spostandoli verso i fucilatori appostati ai confini delle aree protette.



Dal Monte Campo dei Fiori in inverno: Lago di Varese, Lago di Comabbio, e sulla destra il Lago di Monate


Lago di Varese: Grigio su grigio, ma il canneto ha un colore caldo

Volo di Moriglioni

Un posatoio di cormorani (trova gli intrusi!)


Airone bianco maggiore, un avvistamento ormai comune sui laghi e fiumi lombardi.


Verso l'Isolino Virginia, Lago di Varese


Lago di Comabbio: Robi fa la gara con lo svasso! 




Svasso piccolo


Lanca laterale al Lago di Comabbio



Lago di Comabbio d'inverno

In primavera chi frequenta in kayak questi ambienti deve prestare attenzione per non interferire con la nidificazione e in seguito con la cura dei nidiacei: solo alcune specie producono nidi visibili, in ogni caso non avvicinarsi.

Svasso maggiore al nido d'estate (immagine ripresa con il tele a distanza e "croppata")

domenica 12 maggio 2019

Valli del Mincio in primavera

Paludi e canneti sono tra gli ambienti che amo di più, e tra questi il Lago superiore di Mantova e le Valli del Mincio sono in buona posizione.


Ci imbarchiamo in città a Mantova in zona Giardini di Belfiore un luminoso Primo Maggio e risaliamo in sponda destra idrografica fino a superare la località Le Grazie e proseguire fino dove possibile a monte, in funzione della corrente.

Le sponde sono vegetate da Tigli, Pioppi, Salici

 Giovani cigni

 

Airone rosso

Sgarza ciuffetto


L'interesse ornitologico è notevolissimo.
In una giornata riusciamo ad osservare quasi tutti gli ardeidi: Airone rosso, Airone Bianco Maggiore, Nitticora, Garzetta, Tarabusino, Sgarza ciuffetto.
Le isole centrali, vegetate dal canneto accolgono il grosso dell'avifauna, ed esplorare canali impercorribili se non in kayak permette uno sguardo unico..






Non sempre il percorso è immediato, capita di dover ritornare indietro e a volte più che pagaiare si vanga il fango...

"...sarà meglio dare un'occhiata al gps ..."




mercoledì 17 ottobre 2018

Lago di Valvestino

Visitiamo per la seconda volta, dopo parecchi anni, il Lago di Valvestino (BS) in un mite weekend di metà ottobre.
Si tratta di un lago artificiale, creato negli anni '60 del novecento, posto a q. 470 m s.l.m. in un'area montuosa piuttosto selvaggia tra il Lago di Garda e il Lago d'Idro. Abbastanza selvaggia da essere, a W del lago, una delle rare aree wilderness lombarde.
Pur essendo artificiale il lago è inserito in un paesaggio alpestre molto bello, che si gode meglio in autunno, inverno e primavera.
A parte la relativamente trafficata strada turistica sul lato E, non abbiamo incontrato nessuno nè sui sentieri, nè in acqua, a parte mamma capriolo e cucciolo all'abbeverata ed un bel camoscio.
L'imbarco, apparentemente l'unico possibile, è presso il terzo ponte (Valle di Droanello): si lascia l'auto in 624967 m E 5065930 m N in corrispondenza di una cabina elettrica sopra l'estremità S del ponte, si risale brevemente una sterrata e alla prima biforcazione a sinistra si scende su sentiero sino all'acqua. Trasporto non brevissimo e un pò ripido.

 Il lago di Valvestino verso S

 

 La selvaggia valle (o fiordo?) Val Vesta

 








Val Fassane




All'inizio di Val Fassane



Rio della Costa

 

Imbarco al terzo ponte (cartografia Open Street Maps)